Kate, John, Las Vegas

1° Parte

Kate era una bella donna sui quarant’anni, John era un playboy di cinquanta. Si incontrarono a Las Vegas, per sbaglio. Erano diversi, ma qualcosa li riuniva.
Kate, John. Ogni sabato, leggi un pezzetto della loro storia.

2° Parte

Kate Morrison era una bella donna sui quarant’anni. Kate voleva bene al suo uomo e il suo uomo voleva molto bene a lei. Quella storia aveva un sapore diverso, di quelli che non ti aspetteresti mai. Niente di scontato, niente di standard. Due vite piene, che qualche loro amico giudicava di nicchia e forse un po’ snob, due esistenze ricercate insomma. Quando John le chiese di sposarla, Kate accettò con gioia quella proposta che era nell’aria da tempo, ma mai si sarebbe aspettata il successivo cambiamento d’umore del suo compagno.
John era stato un buon corridore d’auto, aveva avuto molte donne e tante gli stavano ancora appresso quando provava le novità nei test degli amici d’Indianapolis. Quella vita, in fondo, gli era sempre piaciuta. Una professione invidiabile, relazioni non impegnative, bei ristoranti, hotel di lusso poteva permettersi molti sfizi, perché l’importante era essere un vincente. Lo scintillio che lo accompagnava era del tutto innato, non aveva bisogno di ostentare per essere fashion, come amava dirgli Kate, John lo era per il fatto di esserlo e i suoi capelli brizzolati ne amplificavano ancor più gli effetti.

3° Parte

Kate Morrison era una seducente manager di uno dei più begli hotel di Las Vegas. Si erano conosciuti proprio al Bellagio, con John che quasi per caso le era rovinato addosso inciampando nel tappetone kitsch posto all’entrata dell’hotelper lo spettacolo “O” del Cirque du Soleil. Un modo originale per conoscersi, forse, ma un pizzico plebeo per due come loro. Alla risata generale avevano comunque reagito con impeccabile eleganza.
-My dear, le ho rovinato il tailleur?
-Non si preoccupi signore, piuttosto lei si è rotto la scarpa destra.
Giocarono a rincorrersi per un buon semestre. Nel Nevada non si stava poi male, tantomeno nella vicina Florida. Las Vegas Miami, Miami Las Vegas. Meno di cinque ore d’aereo consentivano a Kate e John di vedersi nei fine settimana. In alternanza, con una attenta pianificazione dei loro incontri.

4° Parte

-John, ascolta, siamo troppo diversi noi due. Alla fine non abbiamo nulla in comune se non questa vita luccicante- gli aveva detto Kate in una fresca serata di marzo all’uscita del Joe’s Stone Crab di Washington Avenue a Miami Beach.
John ne aveva sofferto. Non capiva John le motivazioni della bassa stima che condizionava tutti gli atteggiamenti radical chic della compagna nei suoi confronti, ma si ripetevano le critiche a intermittenza e dopo una di queste decise di lasciarla correre da sola, ne aveva avuto abbastanza di discussioni e la vacanza italiana coincise con la deflagrazione finale.

5° Parte

Trascorsero alcuni mesi. Qualche breve messaggio di lei teneva il motore acceso, doveva aver capito che John era merce rara, uno di quegli uomini che non incontri tutti i giorni. Quello che cercava Kate era sempre godere della vita. A John non bastava e aveva rotto l’incantesimo chiedendole di più. Il meccanismo, però, sembrava non cambiare in quel jukebox di sentimenti carnali.
Il corto circuito pareva avvenire invece con le rose rosso acceso che Kate ricevette nel successivo Natale. Al Bellagio arrivavano fiori freschi tutti i giorni dell’anno, ma al grande giardino del lussuoso hotel di Vegas non se ne erano mai viste di così belle.
-Che cosa vuoi da me Kate Morrison?
-Glamour e scintillio.
Qualche mese e arrivò l’inaugurazione del nuovo Hotel Aria nel cuore della Strip. Entrambi sapevano di rivedersi, entrambi speravano di ritrovarsi.

6° Parte

Nel gioco di paure fu ora il turno di John. Debolezze, trasgressioni, terrore di ogni genere. Un profondo senso di vergogna per il tradimento della sua amica di sempre solitudine. Cercò la fuga, cadde più volte.
John Molina era un playboy di cinquant’anni che amava Kate e Kate finalmente amava John. Da allora non si lasciarono più. Lo scintillio rimase, condivisero l’amore.

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Sono imprenditore nel settore metalmeccanico per la ristorazione professionale e da oltre trent’anni seguo l’omonima azienda di famiglia, riferimento industriale del Made in Italy dal 1952. Leggi tutto

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