Intervista a Dacia Maraini

La VIII edizione del Festival della Bellezza, dedicata a “Dante e l’espressione poetica”, è transitata quest’anno anche dal Giardino Torrigiani di Firenze. Un grandioso e ben conservato parco all’inglese posto all’interno delle mura della città, esempio tipico dello stile romantico che contrassegnò i giardini all’inizio dell’Ottocento. E nella città nativa di Dante Alighieri non poteva mancare un appuntamento di grandissimo livello per celebrare il ricordo del Sommo Poeta a 700 anni dalla sua morte. La scrittrice, poetessa e saggista Dacia Maraini è intervenuta a conversarne in una inedita intervista su: LA POESIA, DANTE, LA LINGUA, LE DONNE, L’AMOR CORTESE.

CZ Nell’ultimo Premio Strega alla domanda ci sono autori contemporanei validi la sua risposta rimase a
metà.

DM Nomi è difficile farne. Perché se si dimentica qualcuno, poi si offendono. Però io sono convinta che oggi
ci siano gli autori, ci siano autori validi che scrivono bene e che hanno delle cose da dire. Ci sono anche
molte donne che scrivono bene, ma non voglio fare nomi come le dicevo prima.

CZ Tra tutti gli scritti che riceve, di tipo accademico, professionale o di tutti i giorni, quali sono gli errori che
lei riscontra più frequentemente?

DM Di scritti ne ricevo tanti. Guardi… la cosa più comune, purtroppo, è il linguaggio televisivo. È la
convenzione televisiva, perché ci sono persone che si adeguano al linguaggio televisivo che è stereotipato.
Purtroppo, spesso, sono persone che invece di leggere, guardano la televisione. E allora si sente. Bisogna
leggere di più.

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Sono imprenditore nel settore metalmeccanico per la ristorazione professionale e da oltre trent’anni seguo l’omonima azienda di famiglia, riferimento industriale del Made in Italy dal 1952. Leggi tutto

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