40 ANNI DALLA CONQUISTA DI UN SOGNO
Il 12 maggio 1985, l’Hellas Verona, guidato dall’allenatore Osvaldo Bagnoli, conquista lo scudetto.
Per la prima volta nel dopoguerra, a oltre sessant’anni dalle vittorie della Pro Vercelli, in Serie A trionfa una squadra di provincia. Per la precisione il Verona è l’unica squadra di una città non capoluogo di regione a vincere lo scudetto nella serie A a girone unico, richiamando il successo del 1970 targato Cagliari capoluogo di Sardegna.
La squadra scaligera, che già dal ritorno in serie A di tre stagioni prima ambisce a ruoli di prestigio, non è di certo accreditata per la vittoria finale. Tuttavia, i veronesi rimangono in testa dall’inizio alla fine. Il 3-1 ottenuto nel primo turno, il 16 settembre 1984, nella domenica dell’esordio di Diego Armando Maradona con la maglia del Napoli, annuncia la splendida stagione gialloblù.
Questo Verona non è frutto del caso, è il prodotto finale dell’ascesa di un gruppo che conquista la promozione nel 1982 e perde ben due finali di Coppa Italia, nel 1983 e nel 1984.
Il progetto di Bagnoli migliora di anno in anno e a valorosi giocatori, talvolta ingiustamente scartati da grandi squadre, quali Garella, Di Gennaro, Fanna, Galderisi, Tricella, Volpati, Fontolan, si aggiungono due fuoriclasse stranieri: cavallo pazzo Preben Elkjaer Larsen, attaccante danese, e il massiccio ex decatleta Hans Peter Briegel, centrocampista tedesco.
Il Verona è un meccanismo perfetto: gioco essenziale, buona tecnica, tenuta fisica, grande carattere. Tra le grandi, l’Inter si oppone per qualche mese, poi resta solo il Torino a contendere il titolo, ma l’Hellas è ormai inarrestabile.
Il 12 maggio 1985 l’1-1 in casa dell’Atalanta certifica il trionfo. E io, allora ventenne e con le Brigate Gialloblù, a Bergamo c’ero.
FORZA, ORA E PER SEMPRE, HELLAS VERONA!