NOTTURNO FRANCESE e NESSUNA RAGIONE AL MONDO
Chi è appassionato di romanzi che esplorano le sfumature dell’animo umano e le complessità delle relazioni, potrebbe trovare interessanti alcune analogie tra NOTTURNO FRANCESE di Fabio Stassi e NESSUNA RAGIONE AL MONDO di Alessio Cuffaro. Due opere che, pur avendo stili e ambientazioni diverse, condividono temi profondi e approcci narrativi che invitano il lettore a riflettere.
Entrambi i romanzi affrontano il tema della ricerca di sé stessi. In NOTTURNO FRANCESE, il protagonista si immerge in un viaggio interiore, spesso attraverso ricordi e riflessioni, per scoprire il proprio passato e il senso della propria esistenza. Allo stesso modo, in NESSUNA RAGIONE AL MONDO, il protagonista si confronta con le proprie scelte e con le ragioni che lo hanno portato a determinati punti della vita, cercando di dare un senso alle proprie azioni e alla propria identità.
Un’altra analogia importante riguarda il ruolo della memoria. In entrambi i romanzi, i ricordi sono strumenti fondamentali per comprendere il presente. Fabio Stassi utilizza la memoria come chiave per svelare eventi passati e ricostruire un’identità, mentre Cuffaro fa della memoria un mezzo per analizzare le proprie scelte e le conseguenze delle azioni passate. Questa centralità della memoria crea un ponte tra passato e presente, arricchendo la narrazione di profondità emotiva.
Entrambi gli autori si soffermano sull’introspezione dei personaggi, offrendo al lettore uno sguardo profondo sui loro pensieri e sentimenti. La narrazione diventa così un viaggio dentro l’animo umano, dove le emozioni, le paure e le speranze si intrecciano in modo autentico e coinvolgente con approcci e ambientazioni diversi: l’uno più frammentato e poetico, l’altro più lineare e diretto.
Due bellissimi romanzi, di media lunghezza, che suggerisco di degustare, sì, di degustare come si fa con il vino nobile.
TRAME
NESSUNA RAGIONE AL MONDO
Protagonista del romanzo è Andrea, un giornalista di cronache parlamentari. Sta guardando distrattamente la TV, quando vede passare la notizia: un libraio torinese è scomparso senza lasciare traccia. La foto che ritrae l’uomo sparito ha un sottopancia bizzarro: “Daniele Pagani, libraio scomparso”. Eppure Andrea è assolutamente sicuro che l’uomo in foto, benché invecchiato di una ventina d’anni, non può che essere Sergio, il suo ex migliore amico. Andrea si mette allora alla ricerca dei motivi di quella che è un’impostura a tutti gli effetti. Il progetto costringe il protagonista a fare i conti con un passato che riteneva archiviato. E invece, assieme alle dinamiche inerenti alla sua giovinezza, viene su anche tutto il resto: domande esistenziali e aspirazioni abbandonate che, a un certo punto, diventano insistenti e offrono al protagonista l’occasione di rivendicare finalmente per se stesso il diritto di vivere pienamente. Un romanzo sull’amicizia maschile. Un romanzo che indaga l’età di mezzo, quando si tirano le somme e ci si chiede se sia tutta qui la vita. Un romanzo di nostalgie e di seconde occasioni, perché come canta Brunori Sas: “Il bello è riuscire a rientrare in partita quando sembra finita”.
NOTTURNO FRANCESE
Vince Corso, biblioterapeuta e detective di enigmi letterari, sul treno che
dovrebbe portarlo a un appuntamento con la fidanzata si imbatte in un originale compagno di viaggio: un uomo colto, insinuante, che fisicamente gli ricorda il grande Léo Ferré, lo chansonnier anarchico di Avec le temps. Solo che Corso ha sbagliato direzione, doveva andare verso Sud invece che al Nord, e contrariato vorrebbe ripa-rare. Ma l’uomo, misteriosamente allusivo, lo invita a persistere nello sbaglio: «forse lei non lo sa ancora, ma potrebbe essere arrivato il momento di fare questo viaggio».
Genova, la prima meta, gli darà un tuffo al cuore: da lì fino a Marsiglia era trascorsa la sua primissima infanzia. La madre cameriera lo aveva concepito con uno sconosciuto una notte di fine luglio del 1969. E sarà questa l’indagine più importante della sua vita: scoprire chi è suo padre. Per cinque anni Vince Corso gli ha spedito una cartolina al giorno, lasciando vuoto il nome del destinatario e indirizzandole all’unico luogo dove sapeva che almeno per una notte suo padre era transitato: l’Hotel Le Negresco a Nizza.
La sua ricerca si svolgerà sui litorali della Costa Azzurra, tra povere pensioni e hotel liberty, dietro a versi di poeti e
a vecchi personaggi carichi di storie vissute, seguendo l’indecifrabile mosaico dei destini individuali e delle coincidenze. Fino al riconoscimento che completa il cerchio: essere restituito dai libri alla vita, riavere indietro la possibilità di «amare senza misura».
Notturno francese è in realtà un notturno pieno di luce. È una storia di errori, di appuntamenti che non si sa di avere, di labirinti e di orfani che cercano un porto. Un romanzo dove domina la malinconia del continuo lasciarsi dietro le spalle cose e persone, nel tempo e nello spazio. Ma anche la sconsideratezza di mettersi in viaggio per ritrovarle. O per farsi trovare.