cz Professor Piperno: la scrittura, e non solo quella professionale, cambia e si evolve velocemente. Quali sono gli errori ricorrenti negli scritti che riceve?
AP: Diciamo questo. Innanzitutto, io ho anche l’esperienza dell’insegnamento all’Università e quindi ho a che fare con le tesi e poi, avendo appunto un ruolo pubblico sempre all’Università, può capitare che un mio studente mi sottoponga i suoi scritti narrativi, creativi. Diciamo che la cosa in cui credo molto è l’eleganza e molto spesso l’eleganza sta in due concetti. Una è la sottrazione, cioè togliere il più possibile, provare a essere ironici e succinti. Veloci. L’altra cosa per me assolutamente fondamentale è quella di schivare in tutti i modi i cliché. No ai luoghi comuni.
E invece hai la sensazione che quando la gente scrive non tiene conto del fatto che la prima cosa che ti viene in mente di solito è quella sbagliata e che per arrivare a uno standard decente devi fare un piccolo itinerario. Ma anche scrivendo una e-mail, insomma non solo scrivendo un romanzo. Un esempio: se stai parlando del cielo e dici che il cielo è di un azzurro intenso, è la prima cosa che ti viene in mente. Perché azzurro e intenso vanno bene assieme. Tendenzialmente quella è la scelta sbagliata.
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