L’accezione della punteggiatura è ampia, l’ho potuto constatare dopo le tante ore di laboratorio di scrittura creativa. Le certezze scolastiche cui rimanevo aggrappato solo ora iniziano a essere un ricordo lontano, a volte fanno ancora capolino e mi strizzano l’occhio. Sono arrivato anch’io a una personale conclusione: la punteggiatura più è consapevolmente precisa, più scompare ai nostri occhi.
Attenzione però, non è nemmeno auspicabile e degno della ricchezza della nostra lingua quello che le scritture digitali e multicanali tendono a incoraggiare con la loro velocità: la semplificazione a oltranza. La punteggiatura è nata per aiutarci a leggere e comprendere meglio il testo che affrontiamo. Il punto e la virgola sono la nostra primaria bussola, ma gli altri segni sono delle vedette irrinunciabili. Non snobbiamo l’ancora utile punto e virgola, il mio amato due punti, i trattini e le parentesi. Tuttavia, non esageriamo con i punti esclamativi, ne leggo a volte a ripetizione, e non abusiamo con i punti di sospensione, che devono essere sempre in numero di tre a indicare una pausa voluta nel discorso o a riprodurre l’andamento ricco di interruzioni della lingua parlata.
Quante volte le questioni di punteggiatura mettono in crisi? I laboratori, il confronto, la lettura, lo studio servono a questo. A fugarli questi dubbi, probabilmente mai a risolverli del tutto. Negli scritti che ricevo vedo ancora soggetti lunghissimi e una virgola prima del verbo: orrore. E i tuttavia, gli infatti, le congiunzioni in generale vanno tra virgole? Non è una regola, ma possiamo creare dei piccoli incisi. E ancora: prima del che ci vuole la virgola? Ho alla fine imparato a metterla solo se la relativa è appositiva, ossia quando aggiunge una informazione. E prima del gerundio? Ci vuole la virgola se vogliamo davvero staccare i due momenti delle frasi.
La questione si fa spinosa, bello sperimentare con i segni d’interpunzione e in ampi spazi, ma è tempo di correre in libreria alla ricerca di qualche titolo per approfondire l’argomento. Leggo che da poco è uscito Questione di virgole di Leonardo Luccone (Editori Laterza). Questo testo è ottimamente recensito, ma sono disponibili anche altre valide alternative.
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