DUE BIBLIOTECHE PARIGINE A CONFRONTO

Siamo a Parigi, una delle più belle città al mondo. Che aggiungere? Aggiungere nulla, approfondirne alcuni aspetti meno conosciuti e popolari si può fare. La Ville Lumière non è solo straordinariamente bella, capitale della Francia e dell’eleganza, protagonista in ogni cosa si cimenti. Parigi è anche una delle capitali europee della cultura. Due luoghi diversi accomunati dalla stessa funzione, quella della cultura letta e scritta, del pregio editoriale, del rifugio tra carte e caratteri di stampa, stanno a pochi passi uno dall’altro offrendo al visitatore emozioni analoghe e difformi nelle intenzioni come nei risultati.

Il centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou si trova in rue Beaubourg, per questo tutto l’edificio è noto ai parigini più familiarmente come Beaubourg. Fin dall’inaugurazione del 1977, il Beaubourg stupisce e incanta visitatori da tutto il mondo. L’innovativo edificio è opera di architetti di altissimo rango: Renzo Piano e Richard Rogers. Il centro prende il nome dal Presidente francese Pompidou che volle creare nel centralissimo quartiere Les Halles un’istituzione culturale multidisciplinare dedicato all’arte moderna. Effettivamente chi ama Parigi almeno una volta si sarà immerso nell’arte moderna e contemporanea del dinamico Centre Pompidou che offre mostre, laboratori interattivi, spettacoli di danza, sale cinematografiche, eventi culturali di ogni tipo. Al suo interno c’è anche un negozio di design e una libreria.

Spesso la visita al Pompidou include anche la scoperta delle strade, delle piazze circostanti, dei negozi di souvenir, delle vicine vie pedonali che calamitano numerosi artisti di strada. Tuttavia non a tutti viene in mente di visitare l’annessa BPI. Ho avuto spesso la fortuna di poter entrare in questa grande biblioteca pubblica parigina e di immergermi in un mondo molto intenso e solidale composto da studenti, studiosi, volenterosi cittadini alla ricerca di un loro momento di lettura o di ascolto. Un mondo fatto anche di semplici visitatori, armati di computer come me, che alla Bibliothèque Publique d’Information sono sempre i benvenuti.

La BPI offre a tutti, nella sola forma della consultazione, una vasta collezione di documenti e libri, francesi e stranieri, dedicati a moltissimi ambiti. Basta solo passeggiare per gli ampi corridoi al suo interno o tra i vari scaffali per notarvi innumerevoli opere di tipo generale e una vasta selezione di CD e video. “Offrire a tutti nella misura del possibile in libero accesso”, eccone il motto.

La biblioteca del Centre Pompidou, gratuita, molto bella, molto frequentata è anche un po’ rumorosa e durante il fine settimana è facile trovare coda all’ingresso. La città dispone di molte altre biblioteche municipali tematiche dove è possibile studiare e ottenere in prestito documenti e libri. Tra queste, vicino al museo Carnavalet, nel centro dell’impareggiabile quartiere Marais, si trova la Biblioteca storica della città di Parigi. Tutt’altra aria si respira all’interno di questa biblioteca, in gran parte chiusa ora per restauro, dove magica è l’atmosfera per consultare riviste, studiare o scrivere. L’edificio creato nel 1871, dall’aspetto architettonico austero, possiede più di un milione tra libri, brochures, fotografie, mappe e altro materiale legato alla storia di Parigi, almeno così mi narra la persona incaricata all’ingresso. Ci si trova immersi in un silenzio corroborante, in un’atmosfera culturale d’altri tempi. Andiamo dalle immagini fotografiche di Georges Simenon, poste nella bacheca d’entrata con un paio di libri del suo famoso Commissario Maigret, ai libri ottocenteschi dell’urbanista Barone Haussmann, l’uomo che modernizzò Parigi portandola dalle stradine pittoresche della città antica ai grandi viali e ampie piazze di quella moderna. La quiete qui regna sovrana, l’ambiente vintage e raffinato non concede alcuna distrazione. Scriviamo.

È curioso osservare come, per osmosi, nei luoghi pervasi dalla scrittura il piacere di scrivere venga stimolato e cresca in noi, dalla piccola sfera dell’annotazione al progetto più ampio di una riflessione che verrà magari ampliata nella quiete del domicilio privato. Il gusto di scovare in ogni nuova città o di ritrovare in quelle già note ambienti dedicati alla lettura per trasformarli in alcove di scrittura è strettamente connesso al ruolo di viaggiatore anziché a quello di turista.

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Sono imprenditore nel settore metalmeccanico per la ristorazione professionale e da oltre trent’anni seguo l’omonima azienda di famiglia, riferimento industriale del Made in Italy dal 1952. Leggi tutto

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