Ho incontrato il giornalista, saggista e opinionista Giuseppe Severgnini al Festival della Bellezza 2023, occasione in cui l’editorialista del Corriere della Sera ha presentato al Vittoriale degli Italiani il suo gustoso spettacolo GLI ITALIANI SONO TRISTI? IRONIA E GIORNALISMO TRA XX E XXI SECOLO.
Un vivido racconto su ironia e giornalismo.
Un excursus tra opere e aforismi di grandi scrittori e personaggi, dagli umoristi ai sarcastici passando per sontuosi maestri d’ironia come Montanelli, Longanesi, Prezzolini e Flaiano.
Un sentiero stretto e dirompente tra umorismo, ironia e sarcasmo percorso senza cedimenti da uno tra i migliori giornalisti italiani in attività.
Un privilegio per me aver avuto la possibilità di colloquiare con lui per una breve intervista.
A Beppe Severgnini ho posto tre domande:
- se la cultura in Italia è ancora politicizzata a sinistra
- se stiamo tracimando con il politically correct
- se e quali sono gli errori più indisponenti riscontrati negli scritti di ogni giorno.
Vorrei trattenermi su un interessante estratto della seconda risposta di Severgnini, anche per esorcizzare la mia brutta figura rimediata con la maldestra pronuncia inglese del “politicamente corretto” nostrano. Il mio spagnolo mi ha tradito?
– Capisco cosa volesse dire il collega Federico Rampini nel suo recente libro “Suicidio Occidentale”. Penso comunque che il Politically Correct sia nato come regola di buon senso, talvolta di buona educazione e delicatezza. Attenzione invece a quello che gli americani chiamano WOKE, ossia un fenomeno di rivolta di chi è esasperato dagli eccessi per la difesa a prescindere del politically correct.
Ora guarda il mio video con l’intera intervista e seguimi su @cristianozanolli.P.S. La cultura, oggi, non appartiene più alla sola sinistra. Occhio all’abuso nella forma scritta e parlata dell’aggettivo straordinario, degli intercalari e della mancata rilettura delle e-mail spesso trasmesse già infarcite di errori di battitura. Parola di Beppe Severgnini!